Il libro, firmato da uno dei massimi teologi viventi e curato da una delle studiose italiane più attente alle dinamiche tra fede, società e ambiente, si basa su una convinzione di fondo: siamo legati così visceralmente, Terra e Umanità, che quando la Terra si ammala, ci ammaliamo anche noi; quando ci ammaliamo noi, facciamo ammalare anche la Terra. Insieme soffriamo e insieme possiamo guarire. È a partire dal grido di dolore di tanti popoli e dalla passione della Terra che sono nate le riflessioni di questo libro, in cui l’empatia per la sofferenza non è disgiunta dall’impegno a ridurne quanto più possibile la portata. Un impegno serio d’amore, di responsabilità e di compassione nei confronti della Casa comune. Intrecciando tre campi del pensiero umano e della possibile conseguente azione l'etica politica, l'ecologia integrale, la vita spirituale (non esclusivamente religiosa e potenzialmente universale) Boff regala pagine di grande speranza: quella che non sia la morte ma la vita in tutta la sua pienezza a redigere l’ultimo capitolo della storia umana. Non saremmo di fronte alla fine, insomma, ma solo all’epilogo di un paradigma di civiltà. Non a una tragedia, ma a una crisi. E la crisi mette alla prova, purifica e porta a maturazione, annunciando un nuovo inizio.