«In questa danza d’amore è da leggere la creazione dell’uomo e della donna manifestazione storica dell’essere di Dio. Un Dio che non è più monade, motore immobile, il totalmente altro, ma un Dio che si rivela famiglia. Un Dio che dona all’uomo il suo essere uomo nell’essere stato voluto/desiderato a Sua immagine e somiglianza e l’uomo che si apre a Lui comprende il senso di essere stato chiamato a essere a sua volta dono che si dona».