Cristiani al leone (I)

Cristiani al leone (I)

I martiri cristiani nel contesto mediatico dei giochi gladiatorii

168 pagine

Collana: Oi christianoi Autore: Anna Carforaisbn: 9788861241084

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18,00

Il martirio cristiano antico non cessa di affascinare gli studiosi così come un più vasto pubblico. Nell'immaginario collettivo sopravvive l'idea delle moltitudini di cristiani che andarono incontro alla morte nelle arene conquistando nuovi adepti al credo che si andava affermando. Al di là degli aspetti oleografici e leggendari che circondano la figura del martire, questo libro affronta il tema del martirio in prospettiva storica, collocando il fenomeno nei luoghi e nel contesto in cui prevalentemente si consumava: anfiteatri e giochi gladiatorii. Questi costituiscono il più poderoso sistema mediatico che l'antichità abbia mai prodotto: luoghi della comunicazione tra il potere e le masse, offrivano la più ampia pubblicità e la più impressionante spettacolarità a quanto in essi avveniva, inclusa l'esecuzione delle condanne a morte. Svolgevano, inoltre, un'importante funzione politico-sociale, contribuendo alla romanizzazione dell'Impero e al rafforzamento del potere e dell'ordine sociale. Se nelle intenzioni del potere la spettacolarità della condanna e l'annientamento del condannato dovevano fungere da efficace deterrente e da trionfante affermazione dell'ordine sociale, all'interno della messinscena mediatica dei giochi i martiri interagivano con il pubblico - così come con il potere giudicante - e il loro comportamento vanificava gli scopi della condanna riuscendo a impressionare la folla. Intellettuali pagani come Epitteto, Celso, Galeno, Luciano, Marco Aurelio forniscono, nei loro scritti, significative indicazioni in merito all'efficacia comunicativa e allo stile mediatico dei martiri. Essi, in varia misura, comprendono che il comportamento dei martiri colpiva l'immaginazione e poteva raccogliere seguito, e ciò non senza ricadute politiche. Tutto questo permette di interpretare in termini nuovi la testimonianza del martire cristiano: essa si presenta come la capacità dei martiri di servirsi del contesto mediatico nel quale venivano posti mostrando di saperne utilizzare le modalità ma al tempo stesso veicolando una proposta alternativa.

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